VI DICO I MOTIVI PER I QUALI NAPOLI MUORE (Italians-Corriere Della Sera, 07 luglio 2011)
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Non intendo fare di “tutta l’erba un fascio”… però, il rapporto tra il napoletano degno e il napoletano biasimevole è di uno a diecimila. Questa è la prima verità. Andando un po’ indietro nel tempo, ricordo ben quattro anatemi che hanno segnato, sembra irrimediabilmente il destino della nostra terra, benedetta da Dio e maledetta dagli uomini. Napoli, nel corso della sua storia, ha visto il susseguirsi di numerose dominazioni, alcune più lunghe, altre più brevi. Ci avviciniamo al ’700. Qualcuno dei pochissimi partenopei che decise di non fare più parte di quel popolo sempre pronto e disposto ad applaudire il conquistatore di turno, osservò: “Napule è tale e quale a ‘o franfellicco (bastoncino di zucchero filato), ognuno vene, allicca e se ne va!” Un altro aggiunse: “Allicca, arronza (arraffa) e se ne va!” Arriviamo al 1886. Salvatore Di Giacomo, il nostro più grande poeta, scriveva:” La mia fissazione è questa, che Napoli è una città disgraziata, in mano di gente senza ingegno e senza cuore e senza iniziativa. Tutto procede irregolarmente, abbandonato ai peggiori.” Arriviamo a tempi più recenti. Un altro napoletano, in occasione delle elezioni che si svolsero dopo Craxi, scrisse su qualche giornale: “Possiamo cambiare gli uomini al potere, ma non potremo mai cambiare la sete di potere degli uomini.” Arriviamo ai giorni nostri. Un altro napoletano ha classificato politici e uomini di potere di Napoli niente altro che “lampadine fulminate”. E infine, a squarciagola, ha gridato: “Mettiteve scuorno!” (vergognatevi). Ma nessuno ha recepito. Questi sono gli anatemi, e qua solo un esorcista, ma di quelli che veramente hanno la capacità di mettersi sotto i piedi il demonio, schiacciargli la testa e rimandarlo negli inferi, potrebbe tentare in qualche modo di alienare questi malefici. Oggi abbiamo il nuovo sindaco, Luigi De Magistris, persona perbene, preparata, onesta, efficiente, entusiasta, un galantuomo. Riuscirà questo novello condottiero a sconfiggere il “malefico potere occulto” che tanto dolore ha provocato a Napoli? Io penso di no! Sarei felicissimo di sbagliarmi, ma ho tutti i motivi per credere che non riuscirà a tirarci fuori da tanto fango. I napoletani di “Napoli mobilissima” si sono quasi del tutto estinti, fagocitati da una massa enorme di maleducati, sguaiati, corrotti, sfaticati. A questo aggiungiamoci la sovrappopolazione, il degrado delle periferie e della città stessa, l’inefficienza dei servizi, l’abusivismo e, soprattutto la cancrena di una volgarità generalizzata, e la frittata è fatta. Una frittata di uova marce che, giorno dopo giorno, la avvelena, la umilia, la uccide.
B. Severgnini
(Italians-Corriere Della Sera, 07 luglio 2011)