NAPOLI NON DECOLLA SENZA I NAPOLETANI
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A tutti coloro che si chiedono come mai nessun sindaco riesca a far “volare” Napoli come meriterebbe rispondo citando un breve periodo della “costituzione ante litteram” del 1309, scritta da un gruppo di saggi della città di Siena: “ Il dovere di chi governa è di curare massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini”. C‘è da aggiungere soltanto una considerazione: per fare il salto di qualità, oltre al sindaco illuminato, occorre anche un appassionato lavoro di squadra, e per squadra intendo non solo gli amministratori, bensì l’intera cittadinanza. Se non c’è la collaborazione di tutti, e a me sembra non ci sia, ogni cosa diventa ancora più difficile, quasi irrealizzabile. Probabilmente ci sono forze malefiche talmente radicate nel territorio che nessun amministratore, pur se dotato di tutta la buona volontà, sia capace di sconfiggere. Sono forze decisamente contrarie a far sì che la “grande bellezza” inondi questa splendida terra. Solo col costante impegno dell’intera cittadinanza, nessuno escluso, Napoli potrà tornare “capitale di arte, cultura e bellezza” e diventare quella metropoli europea che tutti noi, che la amiamo con i fatti e non con vuote parole, sogniamo!
Raffaele Pisani
"Pisani è un grande poeta napoletano, trasferitosi in Sicilia per amore. Ha ragione. "La forza del branco è il lupo, e la forza del lupo è il branco" scrisse Kipling, che di giungle s'intendeva. C'è un piccolo esempio in corso, quello di don Rafé Benitez, napoletano onorario: senza togliere smalto ai singoli campioni, tenta di far capire che contano soprattutto il senso del collettivo e la bellezza del gioco. Eppure non manca chi lo critica."Pietro Gargano
(IL MATTINO, 13 giugno 2014)