QUANDO UNA LIBRERIA CHIUDE

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Quando una libreria chiude tutto diventa più triste. Si fa triste la strada, il quartiere, la città. E’ una tristezza che si espande come le onde magnetiche e penetra in ogni cuore coinvolgendo tutta quella parte dell’universo che vive di cultura, d’amore e di pace. Una libreria che chiude ti addolora quasi come quando muore un poeta, quando vedi un albero bruciato, un bambino picchiato, un animale maltrattato, una famiglia che si sfascia, un amico che ti inganna, un figlio ingrato, un uomo affamato, un barbone che dorme su un cartone, il cadavere del clandestino che cercava la libertà. Quando una libreria chiude diventi triste come quando vedi le ingiustizie di quella parte di mondo cattivo che vive soltanto per il dio-denaro, come quando leggi che i vecchi ricoverati in una casa di riposo vengono maltrattati, che quei tali politici hanno rubato, che c’è una gioventù disperatamente in cerca di lavoro mentre ogni giorno fabbriche e industrie chiudono buttando sulla strada migliaia di lavoratori. Quando una libreria chiude è come una bella favola che finisce e ti rendi conto che aumenta sempre di più il numero di coloro che non possono più vivere “felici e contenti”!

Raffaele Pisani

( la Repubblica, 24 ottobre 2013)

Last modification: Gio 30 Mar 2017
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