PORTERO’ ”LI’” IL PARADISO CHE HO SOGNATO”QUI” (IL MESSAGGERO, 24 ottobre 2011)
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Il Paradiso esiste. Non so se io … ma ho tutto affidato alla infinita misericordia del Signore! Comunque, quando partirò per la destinazione finale , mi porterò ” lì ” il paradiso che ho sognato “qui”. Un “paradiso” dove l’eleganza dei comportamenti è normalità quotidiana così come lo sono educazione, gentilezza, cordialità, tolleranza. Dove ogni anima che incontri ti regala un sorriso e ti aiuta se hai bisogno. Un “paradiso” dove tutto funziona bene perché tutti operano con coscienza. Dove si “vive” senza egoismi, dove non esistono prevaricazioni, dove nessuno calpesta la dignità di alcuno, dove tutti si prodigano affinché a nessuna villania si permetta di intaccare la divina armonia del creato. Porterò con me un “paradiso” dove è assolutamente normale compiere il proprio dovere, a prescindere dal compito assegnato a ciascuno di noi. Un “paradiso” dove i marciapiedi sono dei pedoni e non “proprietà privata” di ristorantini, bottegucce e auto e moto… dove le strade sono pulite perché gli spazzini lavorano bene e tutti i cittadini si comportano civilmente. Un “paradiso” dove nessuno si permetterà mai di abbattere gli alberi di una strada perché sono di impiccio alla sua attività commerciale; un “paradiso” dove l’autorità costituita controlla, previene, punisce, celermente, ogni oltraggio alla natura, alla città, alle persone oneste. “Lì” mi porterò il “paradiso” dove, incontrandoci, ci saluteremo tutti, con la stessa innocente dolcezza con cui salutava il protagonista del più tenero film di Vittorio De Sica: “Miracolo a Milano”. “Lì” mi porterò una umanità fatta di galantuomini e di gentildonne. E in più – dato che sono napoletano – mi porterò la Napoli di “Carosello napoletano”, capolavoro di Ettore Giannini, il film più bello dedicato alla mia città dove ogni scena e ogni episodio sono il più grande inno d’amore dedicato a Napoli. “Lì” mi porterò la città che ho sempre sognato: una terra splendida, senza ferite, senza malavita, senza corruzione!
Raffaele Pisani
(IL MESSAGGERO, 24 ottobre 2011)