IL PAPA CHE VORREI
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Vorrei un Papa che pure se nella sua veste ufficiale deve indossare un abito di pregio, vestisse il suo cuore col saio di S. Francesco, e se per tradizione deve avere all’anulare il prezioso anello d’oro, senta sempre le sue mani nude e prive di ogni ricchezza, qualsiasi essa sia. Vorrei un Papa che, pur viaggiando in auto comode e con l’aereo noleggiato apposta per lui, mai dimenticasse i milioni di pendolari di tutto il mondo che per guadagnarsi il tozzo di pane sono costretti quotidianamente a viaggiare in condizioni quasi disumane, pressati come sardine, in carrozze fatiscenti, gelide d’inverno e soffocanti d’estate. Vorrei un Papa che quotidianamente “bussasse” alle porte dei “poteri politici” per svegliarne le coscienze, incitarli a lavorare per il bene comune e non per il proprio tornaconto, impegnarsi a dare un lavoro ed una casa ad ogni famiglia. Vorrei un Papa particolarmente impegnato affinché nessun prepotente possa mai esercitare impunemente il delitto di calpestare la dignità di un qualsiasi essere vivente. Un Papa che uscisse molto più spesso dai suoi appartamenti per essere fisicamente vicino a tutti gli operai costretti a vivere all’addiaccio per tentare – spesso invano – di salvare quel posto di lavoro indispensabile per dare ai propri figli quel minimo che occorre per una vita appena decorosa. Sono fermamente convinto che una partecipazione così attiva del Santo Padre a tali problemi sarebbe molto utile, e pur se non sempre risolutiva, perlomeno creerebbe parecchio imbarazzo, e umiliazione, in tanti politici che si impegnano “molto” per il proprio interesse e “niente” – o quasi – per chi ha veramente bisogno.
Vorrei un Papa “pontefice” della Chiesa di Dio e non “capo” di istituti bancari o di una chiesa di uomini che “accumula tesori sulla terra invece che per il cielo”, che dimentica la risposta di Gesù allo scriba che gli aveva detto: “Maestro, io ti seguirò dovunque andrai” e Lui: “le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo.”- E ancora: “la vita di un uomo non è garantita dai suoi beni, che gli giova infatti guadagnare il mondo intero se poi perde la propria anima?”- Vorrei un Papa che nulla avesse a che vedere con l’enorme patrimonio immobiliare e finanziario accumulato dalla chiesa, che alcune volte è stato anche motivo di scandalo e che non è affatto “vicino” al messaggio di Cristo. Vorrei un Papa che molto più spesso ricordasse ai suoi sacerdoti: “chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti; anche il Figlio dell’uomo, infatti, non è venuto per farsi servire ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”, e ancora: “quando sei invitato, non metterti al primo posto, va’ a metterti all’ultimo posto”. Sentendo chiamare gli alti prelati con il titolo di “eccellenza”… avverto qualche perplessità. Vorrei un Papa che riconoscesse più diritti alle suore.
Vorrei un Papa che senza alcuna esitazione cacciasse via dalla “Chiesa di Dio” chi, approfittando del suo potere, scandalizza i bambini; chi, cosa ancora più esecrabile, si fa complice del silenzio e dell’omertoso comportamento di alcune “alte cariche ecclesiali” che cercano di nascondere tali nefandezze. Vorrei un Papa che sollecitasse lo Stato italiano a migliorare le tristi e difficilissime condizioni dei carcerati.
Vorrei un Papa che raccomandasse ai suoi sacerdoti di avere tanta più comprensione per i separati e i divorziati, di leggere nel profondo dei loro cuori, comprenderne sofferenze, ansie, speranze, fare un distinguo delle varie “nuove situazioni”, conoscere le reali intenzioni di fede degli interessati, e poi stabilire se poter dare o no “l’autorizzazione” a confessarsi ed a comunicarsi e, alla fine, affidare le “nuove coppie” alla misericordia ed al giudizio, ultimo e insindacabile, del Signore Iddio!
(Caro Raffaele, mi viene da dire: eccoti accontentato! Oltretutto chi legge deve sapere che l'e-mail di Raffaele è giunta in redazione il 13 marzo mattina, cioè diverse ore prima della fumata bianca per l'elezione di un Pontefice che - a quanto pare - risponde appieno ai requisiti auspicati. Scusa, Raffaele, ma con lo Spirito Santo che rapporti hai? Marina BIGI, direttore di TuStyle, 2 aprile 2013)